Ognuno deve scoprire il proprio talento e costruirci sopra una fortuna. C’è chi ha una spiccata sensibilità e capacità di capire gli stati d’animo altrui, chi ha senso pratico e capacità logistiche invidiabili.
Lui ha molte caratteristiche particolari, che emergono un po’ per volta, ma ciò che è stato chiaro fin da subito è la sua faccia da schiaffi unita a un sarcasmo inverosimile in un corpo così piccolo. Anche in queste settimane in cui i capricci sono all’ordine dell’ora (perché se ce ne fosse uno solo al giorno ci riterremmo fortunati), quando finalmente ha placato l’ira e asciugato le lacrime, riesce a dire qualcosa che smonta qualsiasi arrabbiatura, perché è talmente assurda, ironica, sottile e originale che non puoi trattenerti dal ridere.
Ha ereditato (di terza mano) una giacca a vento verde, di quelle tipiche con i settori gonfi di imbottitura che fanno assomigliare chiunque all’omino Michelin. Verde + rotolini + una naturale tendenza all’iperbole: è quasi scontato che lui si trasformi in Hulk. E quindi solleva gli alberi che trova per strada, scaglia macchine contro i palazzi, salva vecchiette e sconfigge i cattivi. Tutto mentre andiamo verso scuola, torniamo dalla piscina, usciamo per andare a trovare amici e parenti. Non è lui che gioca a fare Hulk, sarebbe banale e alla portata di tutti. Quello che è successo è che lui si è proprio trasformato in Hulk e risponde a questo nome ed è il super eroe, in tutto e per tutto, nei poteri e nelle debolezze.
Saliamo in macchina oggi e lui fa l’elenco dell’ordine in cui devono sedersi, sulla base dei seggiolini:
– Lucia … Jacopo … Hulk –
Poi, mentre andiamo avanti, gli viene una curiosità:
– Ma Hulk si scaccola? E poi si mangia i topi del naso? –
Non abbiamo saputo rispondere, temo che l’Hulk che abita a casa nostra faccia con gran soddisfazione entrambe le cose.