il tempo a venire

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Buon Natale a chi non ha più i capelli in testa e affronta un percorso che non sa dove lo porterà. Non sarà mai solo, ma quel percorso è solo suo, tutto personale, tutto sul suo corpo e nella sua anima.
Buon Natale a chi stanno ricrescendo i capelli, ispidi e bianchi, per i “sagrin” di quest’ultimo anno, forti e coraggiosi come si è dimostrata lei, resistente a tutto, anche a una vita che chiede tanto, forse troppo.
Buon Natale a chi i compagni di prima elementare li vede solo in cortile, perché i loro raffreddori, i loro mal di pancia, la loro tosse sarebbero sconvolgenti per il suo piccolo corpo che affronta una lotta così grande. E alle sue maestre che con speranza e determinazione trovano il modo per essere anche a distanza le sue maestre.
Buon Natale a chi sta imparando con fatica e lentezza a stare di nuovo con gli altri, a chi non riesce a condividere di più anche se ne avrebbe tanto bisogno. E ai suoi genitori che devono vederla rivenire al mondo ogni giorno, con la fatica di starci in questo mondo, con l’incomprensione di quale black out sia capitato a un certo punto.
Buon Natale a chi cresce senza la sua mamma, ma tanto di lei si porta dentro: la sua timidezza, il suo profilo, la sua resistenza e la sua determinazione. È un regalo vederla, accarezzarla da lontano e provare a parlare con quella mamma, che magari da qualche parte mi ascolta.
Buon Natale a chi accompagna, il ruolo più difficile di tutti. Perché deve imparare a coordinare il suo passo con quello di un altro, deve saper mettersi alla distanza giusta per dare sicurezza e lasciare autonomia.
Buon Natale agli amici di sempre, la naturalezza di stare insieme non smetterà mai di stupirmi e di scaldarmi. Ognuno ha un posto speciale dentro di me, tutto suo.
Buon Natale alle mie famiglie, a quella di sangue che mi prende sempre come sono, a quella del cuore che negli anni ha costruito insieme a me così tanto che ormai anche il sangue sembra mischiato.
Buon Natale alla mia famiglia lontana, che sento così vicina: nella calligrafia di quella ricetta delle madeleines, nei ricordi di 30 anni fa, nella lingua imparata alle medie che riesco a recuperare nella memoria solo pensando a loro. Nei viaggi che sogniamo Jacopo e io per andarli di nuovo a trovare.
Buon Natale alle nonne bis, a quelle che ci sono ancora e a quelle che non ci sono più. A quelle musone e a quelle miti, a quelle polemiche e a quelle allegre. Ho ancora le vostre lenzuola nei cassetti, il gusto delle vostre zeppole in bocca, le palline del vostro albero di Natale sul mio.

Buon Natale e buon tempo a venire, mi impegno a viverlo tutto, senza lasciare una sola giornata indietro.