son talenti

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I miei figli hanno un talento speciale. Tutti e tre, quindi immagino che ci sia una parte di responsabilità genetica in questo. Devo indagare con mia mamma e mia suocera, per capire chi tra me e loro padre ha trasmesso il gene fortunato.

I miei figli sanno sentire in anticipo la tragedia, la calamità naturale. Come gli animali che sentono il terremoto quando ancora le placche terrestri dormono il sonno dei giusti o che percepiscono il tornado o l’alluvione quando l’aria è ferma e secca come in un forno statico. Sembra un talento da poco, ma forse tra qualche anno partiranno per il Giappone o i Caraibi e salveranno milioni di persone alzando il ditino per parlare e dicendo, con gentilezza, “Scusate il disturbo, sta per arrivare un disastro naturale. Lasciate tutto qui e scappate subito”.

In attesa di trasferirsi dall’altra parte del pianeta e salvare l’umanità, si esercitano a casa. Anche perché, devo ammettere, che devono ancora affinare la loro sensibilità. Perché loro ogni volta che escono di casa scappano a gambe levate, lasciando la bottiglia finita della bibita sul bracciolo del divano, i quaderni aperti sul tavolo del soggiorno, i fazzoletti usati sulla scrivania, le carte della merendina sul letto, gli spartiti sparsi sul divano mischiati ai vestiti sporchi della palestra.

Evidentemente sono dovuti scappare da casa, abbandonare tutto senza poter buttare l’immondizia prodotta, chiudere i libri e mettere il cappuccio alle penne, ritirare gli spartiti e mettere i vestiti puzzolenti nel cesto della biancheria sporca. Se l’avessero fatto avrebbero rischiato che il palazzo gli si sbriciolasse sotto i piedi, le finestre sarebbero andate in frantumi per il vento del tornado in arrivo e il salotto sarebbe stato sommerso dall’acqua del Po esondato in un’onda anomala (e il Po dista circa 2 km da casa nostra e noi abitiamo al sesto piano).

Devono affinare la loro sensibilità perché poi, fortunatamente, i disastri ambientali non sono mai avvenuti e al rientro in casa io ho solo trovato le tracce del loro fuga. Perché loro non sono disordinati, sono diversamente sensibili. Hanno talento.

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